Camelia Lightsong

Da Faerun's Legends.
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Descrizione Fisico / Caratteriale

Camelia Lightsong si mostra come una donna di media altezza, corporatura snella e morbida, slanciata e proporzionata. Lunghi capelli di un biondo pallido incorniciano un viso dai tratti nobili e delicati. Grandi occhi dalle iridi di un grigio ghiaccio, costellati da pagliuzze dorate, separano un naso piccolo e amabile, mentre la bocca sottile regala al volto un che di diafano, completando il quadro con piccole efelidi sopra le guance arrotondate.

Donna dotata d’un intelletto innato e affinato dall’incessante bisogno di ampliar le proprie conoscenze, mente curiosa ed avida delle meraviglie del mondo circostante. A volte sbadata e poco accorta, riserbata nelle ombre del suo pensiero, compensa con la dote nella favella, aspirando a piacevole intrattenitrice verso gli astanti cui ella si rivolge con misurata cortesia e gentilezza. Abile e destra ballerina, i suoi movimenti sono aggraziati come il volo d’un cigno sull’acqua, ancor più nella forma d’Arte ch’ella ha preso in seno, facendola propria, modellatrice della Trama. Particolarmente incline all’etichetta e buon costume, apprezza il gusto nel vestire e nella cura della propria persona, per lei sinonimo d’intelligenza culturale, derivante dal proprio nobile retaggio. Di contro, inorridisce di fronte alla brutalità e il comportamento rozzo di certi individui, che preferisce evitare, seppur risulti educata persino di fronte ai peggio insulti ricevuti. Peggio ancora se falsi e infingardi, in quanto non vi è peggior virtù di quella che anela a nasconder la pura verità con l’inganno.

Storia

Figlia secondogenita di Denethor e Margareth Lightsong, Camelia naque a Marsember durante l’anno 1367 e al culmine della festa di Mezz’estate, nella notte del primo giorno di Elesias. La piccola aveva ereditato le difficoltà fisiche della madre, gravata da una malattia alle difese immunitarie, che la rendeva cagionevole e spesso costretta a letto per giorni. Il fratello maggiore Sámael fu il compagno d’infanzia della bambina, alla quale era vietato abbandonare il focolare per il timore di peggiorare la propria situazione fisica con le malattie dell’esterno. Non le veniva fatto mancare nulla, ma era come vedere uno splendido usignolo rinchiuso in una gabbia dorata. Per quanto questo stile di vita ovattata la salvasse da peggioramenti fisici, mentre i sapienti cercavano le migliori cure per rafforzare il suo fisico, aveva però acuito la sua crescita mentale attraverso gli insegnati e mentori a cui fu affidata.

I Lightsong sono mecenati dell’arte, ricchi ereditieri di attività delle generazioni passate, frutto di fusioni calcolate con altre famiglie più o meno abbienti a livello sociale, per ampliare ulteriormente il patrimonio del casato. Il loro Maniero, situato in una zona ricca ed asciutta di Marsember, era abbellito dallo sfarzo di buon gusto, fra statue, arazzi, mobilio, alcuni acri di terre coltivate d’uva. All’età di sette anni, Camelia rimase orfana di madre, che cedette alla malattia che da anni la indeboliva. Fu un momento tragico, inizialmente non concepito dalla giovane età dei figli. Fu soprattutto Camelia ad aver ripercussioni a livello mentale, in quanto era fortemente legata alla madre, tanto dolce e amorevole verso la propria bambina. Si chiuse in sé stessa, rifiutando gli stimoli del padre, continuando la sua istruzione coi numerosi insegnanti e artisti. Divenne tanto più incantevole e simile alla madre, parallelamente meno loquace e briosa, assumendo un fascino tanto irresistibile quanto freddo e distante, come fosse una stella che brilla lontana. Sotto le continue pressioni del padre e fratello, sinceramente preoccupati, confessò che voleva seguire le orme della madre, praticante l’Arte Arcana a livello di dilettante. Pur di accontentarla e scuoterla da quel torpore, Denethor le procurò un insegnante adatto, mentre una Camelia attenta alle lezioni si chiudeva poi nella lettura e negli studi, prona sui libri di giorno in giorno.

Il padre lasciò che la figlia continuasse a studiare liberamente seguendo le orme della madre, suggerendo al tempo stesso a Sámael di portarla con sé in uno dei suoi viaggi, per mostrarle le meraviglie del mondo. Camelia accettò, entusiasta di passar più tempo col fratello, contemporaneamente accrescendo la propria istruzione. Lieti dell’improvviso mutamento, i suoi cari speravano ch’ella avesse superato il triste periodo della perdita, si era rafforzata fisicamente grazie al continuo operare di curatori e fisionomisti che riuscirono a salvarla dal destino della madre. Ormai fanciulla quattordicenne, sana e prossima alla pubertà. Comprati i suoi nuovi libri e osservato il mondo con occhi non di vetro come le finestre colorate, preferiva rifuggire nella sua stanza, richiudendosi nuovamente nel suo mondo di carta, inchiostro e fantasia poetica, rinnovata dalle numerose nuove esperienze. Chiaramente, il suo carattere curioso e intelligente contrastava con la timidezza e il timore verso ciò che non conosceva. La paura di sbagliare sempre qualcosa la frenava maggiormente nelle scelte. L’enorme bisogno di sapere era motivato soprattutto da questo perfezionismo ricercato, frutto dei primi insegnamenti della madre, una vera dama da compagnia riservata ed educata. Ma la sua fantasia era spiccata e volatile, come quella di bambini innocenti. Scoprì la sua fede il giorno in cui, durante uno dei brevi viaggi con il fratello, passarono presso un piccolo santuario di Selune, quella dea notturna che intrigava e dava spunto a diverse delle fantasie artistiche della giovane. Sámael ebbe modo di ricambiare il dono ricevuto dalla sorella, acquistando un ciondolo raffigurante luna e le stelle. In un momento così bello e coronato da felicità per entrambi, decisero di portar sempre con sé ciascuno il regalo dell’altro, gentile pegno d’affetto.

Al ritorno a Marsember, Sámael venne a sapere delle continue incursioni degli Orchi provenienti dai Picchi. Ormai uomo maturo di vent’anni, decise di imbarcarsi nell’impresa d’aiutar il nobile regno cormyreiano e la propria chiesa, dirigendosi verso il tempio del mattino di Lathander a Eveningstar, per far fronte all’imminente minaccia. Di contro Camelia, impossibilitata dalla volontà del padre che di certo non voleva rischiare di perderla, ormai tanto simile alla madre defunta da apparir come un ricordo vivente di lei, dovette restare reclusa al Maniero. Almeno finché non prese coraggio e, grazie all’aiuto dell’Arte, decise di lasciar, da clandestina, le mura protettive, compiendo il suo primo passo verso la reale vita esterna… in cerca del caro fratello.

Aggiornamento Attuale

Camelia si è trasferita nella Costa della Spada, in quel di Waterdeep in cui ora è Cittadina residente. Adepta dell’Ordine Vigile dei Maghi Protettori, prosegue i suoi studi e pratiche Arcane assieme ad altri esponenti e personaggi acculturati di svariato genere. Ha aperto diversi banchi di Sartoria e Incantamenti nei quali fa spola in breve tempo nonostante le immense distanze, grazie alla sua conoscenza Arcana.

Gesta

* Anno 1387 : Ha visitato la mitica Tomba di Re Thaumasimbel del Regno Perduto di Netheril, finendo in una particolare Pietra magica che catturò la sua anima e quella di altri. Dovettero risolvere diversi indovinelli per sconfiggere la creatura che da secoli ingabbiava altri malcapitati per trarre l’energia necessaria a sopravvivere in eterno all’interno della Pietra, che fu poi distrutta..

* Anno 1388 : Ha collaborato alla risoluzione del caso Brigatti, distruggendo il Diavolo nello Specchio assieme ad altri amici conosciuti alla Splendente.

Non tutti sanno che...

  • E’ Adepta dell’Ordine Vigile dei Maghi Protettori di Waterdeep.
  • Attualmente gestisce la Biblioteca di Waterdeep.
  • E’ divenuta una famosa Sarta e Incantatrice, aprendo tre banchi di mercato dove vende i suoi migliori prodotti e servizi Arcani in quel di Suzail, Baldur’s Gate e Waterdeep.
  • Ha partecipato alla consacrazione di un sepolcro di un cavaliere Helmita,corrotto da non morti, insieme a Wayne Blackrose, Strea Brightmoon, Blaze Durinval.

Curiosità

  • Da quando ha approfondito la manipolazione dell’Arte Trasmutativa, è solita mutare il proprio colore di capelli per meglio abbinarlo all’abito indossato. La modalità di cambiamento è un piccolo segreto che non ha ancora svelato a nessuno.
  • In base all’umore del momento, è solita scrivere poesie, oppure cantare soprattutto quando è sola a fare i suoi mestieri.
  • A causa della sua vita assai agiata, è decisamente incapace di arrangiarsi nella vita mondana, seppur stia cercando di imparare a “sopravvivere” senza servitù. Ma non chiedetele mai di cucinare per voi, se ci tenete alla vostra salute!
  • Per quanto possa concordare con il tipico detto “si impara più durante il viaggio che giungendo a destinazione”, da brava donna piena di impegni, preferisce non rifare la stessa (lunga) strada due volte, facendo sfoggio della sua Arte per teletrasportarsi direttamente a destino.

Sommario Racconti dal Forum GDR

Dicono di Lei...

  • Una splendida persona,tranquilla,solare, sempre con modi gentili ed il sorriso incorniciato in un bel viso dal quale spiccano i suoi occhi chiarissimi e i capelli biondo tenue. Una tra le mie persone più fidate con cui spesso condivido del tempo, ho affrontato diverse avventure con lei e la sua ampia conoscenza in svariatissimi ambiti oltre quello arcano si è sempre rivelato indispensabile. Muoverei senza indugio il mio scudo in sua protezione, in qualsiasi occasione. Wayne Blackrose
  • Ha talento questa ragazza, e la sua arte nel tessere, sia trama che stoffa, è impareggiabile e degna di Sune..e poi è così maledettamente utile..Ixia
  • Ancora oggi mi vanto di averla "scoperta" in un'uggiosa giornata a Suzail, ma la verità è che ho solo intuito un cammino già scritto per una donna dalle incredibili capacità arcane, ma soprattutto...umane. E' un'onore averla al mio fianco alla Torre e spero che la nostra collaborazione duri ancora a lungo. -Venizhar