Forteincudine

Da Faerun's Legends.

Storia

Discendenti dei nani degli scudi che per secoli si scontrarono con Orchi e Goblinoidi nel Delzoun si trasferirono ad Adbar poco dopo la sua fondazione, Discendenti del clan Fortebraccio che contribuei alla difesa e allo sviluppo della città, da sempre attivissimi minatori e fabbri che si preoccupavano di accrescere e rafforzare le risorse minerarie del clan seguendo il dogma di Dumathoin che ciò che è prezioso deve restare nascosto sposarono appieno l'idea di isolazionismo della città.

Più aperto all'esterno, era invece Bormir Fortebraccio, ben disposto a sfruttare la sua abilità e i mercati vicini viaggiava spesso nel canale di Adbar, su e giù per la Strada della Forca raggiungendo borghi e villaggi vicini con la sua piccola incudine da viaggio che portava su un piccolo carretto trainato da un asino. Ma tornava sempre ad Adbar per lui il senso di appartenenza alla cittadella era forte quanto il legame alla sua piccola incudine in Bronzo.

Ben presto il suo nome venne storpiato dai carovanieri con cui viaggiava in Forteincudine, lui borbottando continuava a correggerli ma ben presto a quel nome di abituò e non ci faceva piu caso. Il nome non assunse mai toni spregiativi e divenne invece motivo di orgoglio tra i suoi discendenti. Soprattutto dopo il tragico epilogo che il fato riservò a povero Bormir, quando venne trovato morto nella valle di Sundabar da alcuni nani.

Un gruppo di Troll e goblin provenienti delle Montagne Rauvin era piombato addosso alla carovana con cui viaggiava il nano, i nemici crearono il panico mettendo i fuga e sbaragliando le fila del convoglio. Bormir caricò alcuni feriti insieme ad alcuni nani raggiunse una piccola altura mise a terra i feriti dopo la dura salita e si voltò verso la piana qualche decina di metri piu a valle. L'orda aveva ucciso e saccheggiato i carri, i goblin carichi di refurtiva stavano correndo verso i boschi dopo aver razziato tutto ciò che potevano mentre un gruppo di Troll era fermo a gustarsi i giovani corpi di alcuni caduti. Altri tre tenevano raggruppati dei prigionieri probabilmente per un futuro pasto.

Dai racconti dei sopravvissuti sappiamo che Bormir aiutato dal favore delle discesa caricò i nemici dopo aver dato fuoco al pianale del carretto con ancora l'incudine sopra. L'impatto con i troll intendi a banchettare fu devastante e ne uccise uno sul colpo gli altri incontrarono la furia del nano armato di un grande Piccone nero avvolto di fiamme, i testimoni sopravvissuti raccontarono del valoro nano interamente avvolto nelle fiamme che brandiva un piccone fiammegiante da sopra un incudine.

Dopo aver riportato in patria il corpo di Bormir e celebrato i funerali, i discendenti di Bormir assunsero il nome di Forteincudine e presero un loro piccolo edificio e posero l'incudine nella sala della gloria del clan, da quel giorno un incudine avvolta delle fiamme è diventato il simbolo della famiglia. Mentre del piccone in adamantio perduto nella battaglia nessuno seppe piu nulla.

Il culto del clan

Il clan come tutti i nani è molto devoto a Moradin e di tutto il Morndinsamman e trova in Dumathoin il loro patrone e protettore, i Forteincudine ne seguono i dogmi e sono alla continua ricerca di gemme e nuove risorse da custodire e riportare nei templi del Silente. Hanno nella lotta ai saccheggiatori irrispettosi del sottosuolo una loro missione che ritengono sacra e dovuta al Dio custode dei segreti e della morte per questo organizzano continue esplorazioni nel sottosuolo, in grotte e antiche miniera delle Marche D'argento